Il Settimo Giorno
Settimanale - Domenica 14 Novembre 2021 - Anno 1 · N. 11
esteri Lunedì
Polonia, ronde nazionalisti per catturare migranti a confine

E rimandarli indietro alla frontiera con la Bielorussia

I giovani nazionalisti polacchi organizzano "pattuglie" per aiutare militari e Guardie di frontiera a catturare i migranti che entrano in territorio polacco attraversando illegalmente il confine con la Bielorussia.

Lo rendono noto oggi i media locali precisando che l'iniziativa è stata lanciata dall'associazione Niklot di Bialystok che ha come scopo "la difesa dell'identità slava e della specificità culturale della Polonia".

"Aiutare i connazionali e non gli immigrati", annuncia lo striscione usato per il primo incontro delle "pattuglie". "I nostri avi con il proprio sangue hanno reso sacra la nostra terra, perciò non possiamo più osservare in modo passivo l'ondata di immigrati nel nostro territorio", recita l'appello pubblicato dall'associazione che critica anche le numerose iniziative delle ong che cercano di assistere i profughi, spesso intere famiglie, intrappolati nei boschi attraversati dal confine.

La Guardia di frontiera informa che solo venerdì scorso 570 persone hanno tentato di entrare in Polonia e che nell'intero mese di ottobre sono state 17.300. Sulla base della legge firmata il 22 ottobre scorso dal presidente Andrzej Duda che autorizza il respingimento immediato degli immigrati dalla Polonia, la maggior parte di queste persone è stata rimandata in Bielorussia che le ha però a sua volta costrette a ritentare di entrare in territorio polacco.

Lungo tutta la frontiera polacca di 180 chilometri, è in corso lo stato d'emergenza, ciononostante tanti abitanti portano aiuti nei boschi per non lasciare morire i profughi per freddo e denutrizione.

esteri Martedì
Germania all'Ue, dobbiamo aiutare la Polonia a proteggere il confine

Ministro interni a Bild, fermare flusso migranti da Bielorussia

La Germania esorta l'Unione europea ad "agire" e ad aiutare a fermare il flusso di migranti che attraversano illegalmente la Polonia dalla Bielorussia.

"La Polonia o la Germania non possono farcela da sole", ha detto al quotidiano Bild il ministro degli Interni ad interim Horst Seehofer.

"Dobbiamo aiutare il governo polacco a proteggere il loro confine esterno. Questo sarebbe effettivamente il compito della Commissione europea. Ora li invito ad agire", ha detto.

Nell'intervista alla Bild Seehofer ha detto di sostenere la decisione della Polonia di costruire un muro di confine. "Non possiamo criticarli per aver protetto i confini esterni dell'Ue". "Non attraverso l'uso di armi da fuoco ovviamente, ma con altri mezzi che sono disponibili", ha aggiunto. La situazione, già molto tesa tra Minsk e Bruxelles è peggiorata dopo che sono circolate le immagini di centinaia di profughi in marcia verso la frontiera polacca. Varsavia ha respinto il loro ingresso e si è detta pronta a difendere i propri confini, mentre la Commissione Ue ha chiesto ai 27 di colpire il regime di Lukashenko con un nuovo giro di sanzioni. La Polonia quest'anno ha registrato oltre 23mila ingressi illegali di migranti da est, di cui quasi la metà a ottobre. Un segnale che la Bielorussia sta aumentato la pressione sull'Europa, come rappresaglia alle sanzioni.

scienza Mercoledì
I primi continenti emersi più di tre miliardi di anni fa

Le prove nei sedimenti oceanici

I primi continenti sono emersi sulla Terra più di tre miliardi di anni fa, ossia oltre 500 milioni di anni prima di quanto si pensasse, influenzando fortemente l'atmosfera, gli stessi oceani, il clima e la vita sulla Terra.

È la prima volta che viene individuata una data precisa per l'origine dei cratoni, come vengono chiamate le prime terre emerse. La datazione, pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, si deve al gruppo dei geologi Priyadarshi Chowdhury e Jacob Mulder, dell'australiana Monash University.

I ricercatori hanno analizzato i dati del cratone Singhbhum, in India, relativi alle rocce magmatiche e ai sedimenti, datati fra 3,6 e 2,8 miliardi di anni fa. Su questa base hanno ottenuto un modello grazie al quale hanno ricostruito sia i tempi sia il meccanismo che ha portato all'emergere dei primi continenti. Il modello indica che il cratone Singhbhum si è formato fra 3,3 e 3,2 miliardi di anni fa ed è quindi più antico di quanto si credesse, considerando che le stime precedenti facevano risalire la sua origine a 2,5 miliardi di anni fa.

Quanto al meccanismo, secondo i ricercatori, a guidare l'emergere delle prime terre potrebbe essere stato un progressivo ispessimento del magma e il risalire di una crosta terrestre ricca di silice. Si tratta, osservano, di un meccanismo molto diverso da quello che oggi controlla i movimenti delle placche continentali.

Gli studiosi ritengono infine che l'emergere dei primi continenti possa avere contribuito alla proliferazione della vita: i cambiamenti avvenuti nell'atmosfera potrebbero avere modificato meteorologia e clima del pianeta, favorendo l'afflusso di sostanze nutrienti negli oceani, così come l'innalzamento dei livelli di ossigeno e le glaciazioni avvenute nel periodo Archeano, fra 3,8 e 2,5 miliardi di anni fa.

salute Giovedì
Ictus, grassi vegetali diminuiscono rischi

Prima ricerca su efficacia olio e simili in prevenzione

Una nuova, vasta analisi Usa ha per la prima volta osservato l'effetto positivo del consumo di grassi vegetali - come oli di vari tipologie - nella prevenzione dei rischi di ictus.

Si tratta di dati preliminari presentati al meeting annuale dell' American Heart Association in base allo studio del Brigham and Women hospital del Massachussetts condotto per oltre 27 anni su 117.000 infermiere: tutte le partecipanti all'inizio della ricerca non avevano malattie cardiovascolari e le loro abitudini alimentari sono state controllate ogni 4 anni.

I ricercatori hanno osservato nel corso degli anni che le volontarie che consumavano la quantità più alta di grassi vegetali e polinsaturi avevano rischi inferiori del 12% di avere un ictus rispetto a chi ne consumava meno. Tra i grassi vegetali vengono inclusi l'olio d'oliva, quello di soia, e di mais. Al contrario la ricerca ha confermato l'effetto negativo dei grassi animali: tra i partecipanti che consumavano le quantità più alte di grassi provenienti da carni o insaccati, i rischi di ictus sono risultati più alti del 16% rispetto a chi ne mangiava le quantità inferiori. Quanto ai grassi derivati da latticini, non sono risultati associati a più elevate probabilità di ictus.

cronaca Venerdì
Riciclaggio: blitz tra Italia e Albania, arrestato imprenditore già indagato da Falcone

Francesco Zummo, 90enne, di Palermo plurindagato e socio dell'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino, è finito ai domiciliari

Francesco Zummo, 90enne imprenditore di Palermo plurindagato e socio dell'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino, è finito ai domiciliari con le accuse di riciclaggio e autoriciclaggio aggravati dalla transnazionalità nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Palermo alla quale hanno collaborato la Dda di Napoli e la Procura Anticorruzione albanese.

Arrestato anche il commercialista Fabio Petruzzella, fratello di una magistrata palermitana, commercialista che vive a Milano: longa manus del costruttore, lo avrebbe aiutato a far sparire, sottraendoli alla confisca, 19 milioni spostati sul conto di una banca a Tirana.

L'inchiesta coinvolge anche un gruppo di albanesi che avrebbero aiutato Zummo e i suoi complici nelle loro operazioni finanziarie e Daniele Castagalli, indagato dalla Procura di Napoli nell'ambito di un'altra indagine e sottoposto a fermo.

L'inchiesta palermitana è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Marzia Sabella.

Ex socio di Ciancimino, Zummo venne indagato anche dal giudice Giovanni Falcone e fu condannato in primo grado a 5 anni per favoreggiamento e associazione mafiosa e poi assolto in appello.

Nel 2001 gli vennero sequestrati beni per circa 150 milioni di euro. Decine di pentiti lo hanno accusato di avere spostato in istituti di credito all'estero e in particolare in Svizzera, grosse somme di denaro di provenienza illecita, di aver riciclato il tesoro di Ciancimino e del "sacco" edilizio di Palermo e di essere stato in passato "a disposizione" di Cosa nostra. Una fortuna quella accumulata dal costruttore palermitano dalle alterne sorti giudiziarie. La confisca non passò il vaglio del Tribunale e della Corte d'appello che disposero per Zummo la sola misura di prevenzione personale, ma gli restituirono i beni. La Cassazione, però, annullò le sentenze e dispose un nuovo giudizio di secondo grado che decise la confisca dell'intero patrimonio. Prima della sentenza, temendo un nuovo provvedimento patrimoniale, il costruttore, secondo gli inquirenti, avrebbe cercato di far sparire il denaro portandolo all'estero.

Ad agosto scorso, la Procura Anticorruzione albanese ha segnalato ai Pm di Palermo di aver bloccato un conto aperto dall'imprenditore in una banca greca a Tirana con 19 milioni di euro provenienti da istituti di credito svizzeri. Decisive le intercettazioni a suo carico. Nel registro degli indagati figura anche il figlio del costruttore, Ignazio.

Zummo, tra gli autori del 'sacco' di Palermo - Gli investigatori si sono imbattuti per la prima volta nel nome di Francesco Zummo, costruttore palermitano 89enne ritenuto socio del sindaco mafioso Vito Ciancimino e oggi finito ai domiciliari per riciclaggio, grazie a un appunto scoperto nella macchina di Michael Pozza, il "front man" della mafia canadese trovato ucciso nel '79 a Toronto.

Successivamente, in una rogatoria effettuata nell' ambito dell'indagine 'Pizza Connection', coordinata da Giovanni Falcone all'inizio degli anni Ottanta, emerse che alcuni conti correnti di Zummo erano stati utilizzati per operazioni legate al traffico di stupefacenti denominato "Pizza connection". Dopo alterne vicende giudiziarie, una condanna a 5 anni in primo grado e poi una assoluzione in appello per mafia e favoreggiamento, al costruttore furono sequestrati appartamenti, ville, auto, conti correnti bancari in Italia, Canada e nelle Isole Vergini per 200 milioni di euro.

Zummo era sospettato di avere occultato parte del tesoro dell'ex sindaco e ha accompagnato due volte in Canada i figli di Ciancimino, assistendoli nell'acquisto di immobili. Tra beni finiti sotto sequestro anche il cosiddetto fondo Pluto: un deposito in una banca svizzera di 12 milioni. Il tribunale sezione misure di prevenzione, però, non confiscò i beni e dispose per Zummo la sola misura di prevenzione personale per 5 anni. La sentenza venne confermata in appello. Fu la Cassazione a bocciare il provvedimento e a disposrre un nuovo appello che, nel 2020, invertì totalmente rotta e confiscò il tesoro del socio di don Vito. Undici aziende, centinaia di conti correnti e immobili costituiti da numerosi appartamenti, ville terreni e aziende agricole a Palermo e provincia e cinque complessi residenziali nella provincia di Siena.

"A partire dalla fine degli anni Sessanta,- scrissero i giudici - Zummo, con il consuocero Vincenzo Piazza (ritenuto fedele consigliere della famiglia mafiosa di Palermo-Uditore) e con il defunto socio e suo fedele braccio destro Francesco Civello, fu tra i principali responsabili del sacco edilizio di Palermo, ordito da Vito Ciancimino, realizzando un impero edile di circa 2.700 immobili".

politica Sabato
Covid: scuola; Rasi, sono mancati interventi strutturali

Importante gestire i flussi di persone in entrata e uscita

Nelle scuole sono mancati interventi strutturali, in particolare per quanto riguarda la gestione dei flussi in entrata e uscita, ha detto il microbiologo Guido Rasi, consulente del Commissario all'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, nel programma di Radio1 'Sabato anch'io'.

Riferendosi alle regole per contenere l'epidemia di Covid-19, Rasi ha rilevato: "temo che non sia stato fatto nulla di strutturale per le scuole".

Il problema, ha aggiunto, è "la gestione dei flussi in entrata e uscita". E' importante intervenire "non tanto nella classe, ma nel momento in cui si gestiscono i flussi delle persone".

Replica il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli: "Per la morfologia degli istituti scolastici di più non si poteva fare dal punto di vista degli scaglionamenti all'ingresso e all'uscita. Per evitare assembramenti è necessario avere tanti accessi, ma la maggior parte delle scuole ne ha uno, al massimo due. Scaglionare in due orari mille alunni non risolve molto, dopodiché abbiamo sempre fatto raccomandazioni a studenti e genitori".

scienza Domenica
Lincei, soldi e continuità per salvare la ricerca

Difendere la sua autonomia. La fuga dei ricercatori è uno sperpero

L'unica strada per salvare il mondo della ricerca italiana e' avere piu' fondi e soprattutto averli con continuita' : e' netta la posizione del presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Roberto Antonelli, che oggi ha aperto l'anno accademico richiamando anche l'attenzione sull'importanza della autonomia della ricerca.

Il lungo discorso in difesa della ricerca del presidente dei Lincei e' iniziato dal punto piu' alto della scienza italiana del 2021, il premio Nobel a Giorgio Parisi, nonche' predecessore di Antonelli nel ruolo di presidente dei Lincei: "dovremmo riflettere sulle modalita' con cui e' stato salutato il Nobel in Italia, quasi fosse un miracolo e non la conferma delle tante eccellenze che illustrano il nostro Paese nella ricerca scientifica e che - ha rilevato Antonelli - purtroppo spesso non sono adeguatamente sostenute dal sistema Italia".

In proposito il presidente dei Lincei ha ricordato i recenti riconoscimenti attribuiti a Vincenzo Balzani, con il premio Medvedev, e Paola Bonfante, con il premio Adam Kondorosi. "Sono tutti scienziati che hanno compiuto le loro ricerche e le loro scoperte in Italia, mentre migliaia di giovani talenti sono costretti in questi anni a lavorare all'estero". Sono stati 14.000 i ricercatori persi tra il 2009 e il 2015, mentre l'Italia e' tra gli ultimi in Europa per numero di laureati: la fuga dei ricercatori, ha detto Antonelli, "rappresenta semplicemente uno sperpero".

Per questo, ha osservato, "e' necessario un investimento straordinario e soprattutto continuo per sottrarre la ricerca italiana e l'Italia a un inevitabile declino, malgrado il gran numero di eccellenze che si riesce ancora ad esprimere". Questo si deve, ha proseguito, all'incredibile produttivita' dei ricercatori italiani, che pubblicano mediamente ogni anno un numero di lavori eccellenti sul piano internazionale del 20% maggiore rispetto a un collega tedesco e del 30% a un francese.

Riferendosi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha poi aggiunto "si devono fin da ora programmare finanziamenti e progettazione della ricerca dopo questa fase di abbondanza di risorse. La continuita' degli investimenti e' fondamentale per garantire grandi risultati".

Accanto alle risorse e alla programmazione, la ricerca ha bisogno di autonomia. Antonelli ha rilevato che l'autonomia della ricerca e' stata vitale in momenti bui nella storia e che lo e' anche adesso.

I Lincei, ha aggiunto, ne siano stati sempre custodi l'indipendenza "e' una chiave identitaria, tanto piu' impegnativa e da rivendicare oggi quando la scienza ha conseguito risultati determinanti nella lotta contro il Covid 19", ha detto Antonelli.

"Anche nel caso del Covid 19 - ha aggiunto - abbiamo pero' dovuto constatare come tale autonomia e indipendenza sia necessaria quando ogni grande questione scientifica, perfino la piu' evidente, e' soggetta a contestazioni".

Molta attenzione va pero' posta alla comunicazione e limiti delle proprie competenze perche' "e' necessario evitare di offrire un quadro di riferimento troppo semplificato e talvolta contradditorio, confondendo i metodi e le determinazioni scientifiche con le esigenze dei massmedia", ha detto Antonelli ricordando non solo Covid-19 ma anche le recenti questioni relative al riferimento alla biodinamica nella legge sull'agricoltura biologia e all'assegnazione dei fondi per l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).