Il Settimo Giorno
Settimanale - Domenica 7 Novembre 2021 - Anno 1 · N. 10
ambiente Lunedì
Cop26: Greta rilancia il 'bla bla bla', i veri leader siamo noi

Attivista non si fida degli impegni dei potenti, 'fingono'

"I veri leader non sono là dentro, i veri leader siamo noi". Così Greta Thunberg, rimasta fuori dalla sala dei lavori della CoP26 entrata nel vivo oggi a Glasgow e tornata invece in piazza sotto il cielo piovoso della città scozzese per arringare la protesta contro l'inerzia attribuita ai potenti della terra sull'emergenza dei cambiamenti climatici, animata soprattutto dal giovani della sua generazione.

L'attivista svedese dal palco ha accusato i capi di Stato e di governo di "fingere" sugli impegni che pretendono di mettere sul tavolo. Lasciando intendere di non fidarsi e aggiungendo che, senza la pressione dal basso, non c'è da sperare granché.

Quindi ha liquidato ancora una volta come "bla bla bla" i discorsi dei leader del mondo sul clima: un "bla bla bla" che diversi manifestanti hanno poi riecheggiato in coro.

politica Martedì
Giorgetti: 'Draghi può guidare il convoglio anche dal Colle'

'Sarebbe un semipresidenzialismo de facto'

"Draghi potrebbe guidare il convoglio anche dal Quirinale": così il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti a Bruno Vespa per il libro "Perché Mussolini rovinò l'Italia (e perché Draghi la sta risanando)" in uscita il 4 novembre per Mondadori Rai Libri. "Già nell'autunno del 2020 le dissi - dichiara Giorgetti a Vespa - che la soluzione sarebbe stata confermare Mattarella ancora per un anno.

Se questo non è possibile, va bene Draghi". E il governo? "Draghi potrebbe guidare il convoglio anche da fuori.

Sarebbe un semipresidenzialismo de facto".

"Sarebbe - spiega il numero 2 della Lega - un semipresidenzialismo de facto, in cui il presidente della Repubblica allarga le sue funzioni approfittando di una politica debole". Come ha fatto a suo tempo Napolitano, osserva Vespa. "Lui l'ha fatto dinanzi a un mondo politico spaesato", precisa Giorgetti. "Draghi baderebbe all'economia", aggiunge.

"Se vuole istituzionalizzarsi in modo definitivo - dice nel libro Giorgetti - Salvini deve fare una scelta precisa. Capisco la gratitudine verso la Le Pen, che dieci anni fa lo accolse nel suo gruppo. Ma l'alleanza con l'AfD non ha una ragione". Per Giorgetti la svolta europeista di Salvini "è un'incompiuta". Quanto all'ipotesi di un ingresso della Lega nel Ppe "è un'ipotesi che regge se la Cdu non si sposta a sinistra".

"Non ci sono due linee. Al massimo - dice Giorgetti - sensibilità diverse. Amando le metafore calcistiche, direi che in una squadra c'è chi è chiamato a fare gol e chi è chiamato a difendere". "Lei mi chiede - dice ancora Giorgetti a Vespa - se io e Salvini riusciremo a mantenere un binario comune. Continueremo a lavorare così finché il treno del governo viaggia veloce, altrimenti rischiamo noi di finire su un binario morto. Il problema non è Giorgetti, che una sua credibilità internazionale se l'era creata da tempo. Il problema è se Salvini vuole sposare una nuova linea o starne fuori. Questa scelta non è ancora avvenuta perché, secondo me, non ha ancora interpretato la parte fino in fondo. Matteo è abituato a essere un campione d'incassi nei film western. Io gli ho proposto di essere attore non protagonista in un film drammatico candidato agli Oscar. È difficile mettere nello stesso film Bud Spencer e Meryl Streep. E non so che cosa abbia deciso…". Intanto, però, la Meloni continua a mordervi il fondo dei pantaloni, obietta Vespa. «È vero, ma i western stanno passando di moda. Secondo me, sono finiti con Balla coi lupi. Adesso in America sono molto rivalutati gli indiani nativi.

"Io mi sto occupando di salvare le pensioni e tagliare le tasse. Del resto mi occupo dopo. Stiamo lavorando per un grande gruppo che metta insieme il centrodestra in Europa. Non è nessun vecchio gruppo". Così il segretario leghista Matteo Salvini, parlando a margine dell'inaugurazione di una sede del Carroccio a Pistoia, ha risposto a chi chiedeva se ritenesse giusto, come propone il ministro Giancarlo Giorgetti, di completare il processo di avvicinamento della Lega al Ppe.

esteri Mercoledì
Afghanistan: indagine su drone Usa, 'errore in buona fede'

Anche se in immagini c'era bambino poco prima dello strike

L'attacco con drone Usa che ha ucciso a Kabul 10 civili, di cui 7 bambini, non è stato causato da una negligenza criminale ma da una serie di errori, tra cui non aver notato un bambino nell'area circa due minuti prima dello strike: così conclude l'indagine dell'ispettore generale del Pentagono, che non raccomanda sanzioni disciplinati per quello che definisce un errore "spiacevole" ma "onesto", frutto di errori di esecuzione e di interpretazione delle informazioni.

Le stesse immagini sulla presenza del bambino sarebbe stato facile perderle in tempo reale, ammette.

salute Giovedì
Covid: Oms, l'Europa rischia mezzo milione di morti, Ema siamo nella quarta ondata

L' Organizzazione mondiale della Sanità e l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) lanciano l'allarme

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha manifestato preoccupazione per il ritmo in cui ha ripreso a diffondersi la pandemia da Covid in Europa, stimando che da qui a febbraio si potrebbe registrare un altro mezzo milione di morti nel Vecchio Continente.

"Siamo, di nuovo, all'epicentro" della pandemia, ha detto il direttore per l'Europa dell'Oms, Hans Kluge. "L'attuale ritmo dei contagi nei 53 paesi della regione europea suscita forte preoccupazione", ha detto Hans Kluge in conferenza stampa, aggiungendo che una proiezione affidabile lascia prevedere "Un altro mezzo milione di morti da covid-19" entro febbraio se l'attuale tendenza dovesse continuare.

"La situazione epidemiologica del Covid in Europa è molto preoccupante.

E' di assoluta importanza che tutti si vaccinino, perché nessuno è protetto fino a quando tutti saranno protetti. Occorre seguire tutte le precauzioni con attenzione". Così l'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, ha risposto sulla quarta ondata di Covid-19.

I tempi per l'ok di Ema al farmaco anti-Covid per via orale molnupiravir di Merck, autorizzato oggi nel Regno Unito, "non sono prevedibili, ma siamo pronti a dare assistenza agli Stati che vogliano dare il via libera all'uso di emergenza prima dell'autorizzazione Ue". Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell'Agenzia europea del farmaco.

"Siamo già nella quarta ondata della pandemia" da Covid. Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell'Agenzia europea del farmaco, in una conferenza stampa. "Ci sono soggetti particolarmente vulnerabili al virus del Covid. Già raccomandiamo una terza dose per pazienti immunodepressi e non è escluso che questa categoria di persone che non rispondono alla vaccinazione possa avere benefici da una quarta dose già adesso" ha aggiunto Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell'Agenzia europea del farmaco. "Stiamo raccogliendo dati per dare indicazioni certe il prima possibile sulle fasce di popolazione che potrebbero beneficiare di una quarta dose nel prossimo futuro", ha aggiunto.

economia Venerdì
Ue: 'Sulle concessioni balneari l' Italia rispetti il diritto europeo'

Per la Commissione "l'importante è il contenuto della riforma e non la forma"

"Siamo al corrente degli ultimi sviluppi in Italia" sulle concessioni balneari con il decreto per la Concorrenza.

"E' una prerogativa italiana decidere come procedere sulla riforma.

Per la Commissione è importante il contenuto non la forma che prenderà questa riforma". Lo ha detto una portavoce della Commissione europea. E' comunque "importante - ha aggiunto il portavoce - che le autorità italiane mettano rapidamente in conformità la loro legislazione, e le loro pratiche relative alle attribuzioni delle concessioni balneari, con il diritto europeo e la giurisprudenza della Corte di Giustizia".

E' dal 2009 che il sistema delle concessioni balneari italiano è nel mirino di Bruxelles. Nel 2016, al termine di una prima procedura d'infrazione, sul caso si era pronunciata la Corte di Giustizia Ue con una sentenza di condanna nei confronti dell'Italia per il mancato rispetto delle norme europee sul mercato unico e la concorrenza. Il 3 dicembre 2020, la Commissione europea era tornata alla carica con l'avvio di una nuova procedura d'infrazione - che questa volta potrebbe concludersi con l'imposizione di una sanzione pecuniaria - sottolineando che l'Italia non solo non aveva ancora attuato la sentenza della Corte del 2016, ma che "da allora ha prorogato ulteriormente le autorizzazioni vigenti fino alla fine del 2033 e ha vietato alle autorita' locali di avviare o proseguire procedimenti pubblici di selezione per l'assegnazione di concessioni, che altrimenti sarebbero scadute", Il 16 febbraio scorso sul caso è intervenuto poi anche il commissario Ue per il mercato unico Thierry Breton ricordando "le norme italiane vigenti" sulle concessioni balneari "non solo violano il diritto dell'Ue, ma compromettono anche la certezza del diritto per i servizi turistici balneari. La Commissione, in quanto custode dei trattati, continuera' ad adottare le misure necessarie per garantire il pieno rispetto del diritto dell'Ue in questo settore".

cultura Sabato
A Parigi la vita da straniero di Pablo Picasso

'Picasso, l'étranger' in mostra al Musée de l'Immigration

"Picasso l'étranger", "Picasso, lo straniero": si è aperta oggi a Parigi una inedita mostra che ripercorre alcuni aspetti meno noti della vita di Pablo Picasso, il genio spagnolo della pittura, schedato e sorvegliato per decenni dalla polizia francese durante la sua permanenza in Francia senza per questo mai smettere di esprimere il suo genio creativo attraverso l'arte.

Allestita al Musée de l'Histoire de l'immigration, l'esposizione parigina ha l'ambizione di mostrare la portata universale dell'esperienza di Picasso, che prima della consacrazione internazionale ha dovuto subire vessazioni ed esclusione sociale, proprio come capita ogni giorno a tanti migranti anonimi ai quattro angoli del pianeta. Al suo arrivo in Francia dalla Spagna, all'età di 19 anni, Picasso non parla francese e viene accolto, in condizioni di estrema precarietà, da una manciata di amici catalani residenti a Parigi. Ciò indurrà la polizia francese a sorvegliarlo in permanenza, ritenuto, a torto, come anarchico. "Veniva trattato dalla polizia come un odierno 'Fiché S'", si legge nel catalogo dell'esposizione, in riferimento alle persone schedate dai servizi segreti d'Oltralpe. Per 40 anni, Picasso verrà successivamente etichettato come anarchico catalano, repubblicano spagnolo e comunista, "tormentato e umiliato", con "l'unico crimine di essere straniero", dice alla France Presse la storica Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra nonché autrice del recente libro-inchiesta, 'Un étranger nommé Picasso' ('Uno straniero di nome Picasso'), premiato la settimana scorsa con il Prix Femina 2022. In Francia, Picasso non scontò mai il carcere, doveva invece recarsi in commissariato una volta ogni due anni per dare le sue impronte digitali. Uno degli episodi più duri risale al 1914 con il sequestro, da parte dello Stato francese, di 700 opere del periodo cubista, custodite dal suo amico e mercante d'arte Daniel-Henry Kahnweiler. Opere che scomparvero per circa 10 anni dalla circolazione. Nel 1937, in piena Guerra civile spagnola, l'artista si impegna col fronte dei repubblicani realizzando 'Guernica'', il celebre quadro denuncia di ogni forma di fascismo attraverso la storia. Quando, nel 1940, per timore di venire espulso, chiede la nazionalità francese, questa viene rifiutata. "Fu un oscuro funzionario, sostenitore del Maresciallo Pétain nonché pittore della domenica, a seppellire il dossier", racconta Cohen-Solal. Bisognerà attendere il 1947 affinché questo genio indiscusso dell'arte entri nelle collezioni pubbliche transalpine. L'ultima parte dell'esposizione riguarda la vita dell'artista nel sud della Francia, a partire dagli anni '50, non lontano dalla sua Spagna natia. Picasso rifiuterà successivamente ogni onorificenza da parte delle autorità francesi, incluso la Legion d'Onore, nel 1966. Il Musée de l'Histoire de l'Immigration cerca di mettere in luce i molteplici aspetti legati all'immigrazione nonché l'apporto dei migranti alla società. E' del 2017 la mostra 'Ciao Italia!', in cui veniva ripercorso un secolo di immigrazione e cultura italiana in Francia (1860-1960), con grande successo di critica e di pubblico.

esteri Domenica
Polonia, migliaia in piazza contro il divieto d'aborto

Proteste in 80 città dopo la morte di una trentenne incinta

La Polonia torna in piazza contro il divieto quasi totale di aborto.

Decine di migliaia di manifestanti hanno protestato oggi in 80 città del Paese, ricordando la trentenne incinta di 22 settimane morta il 22 settembre scorso a causa di uno shock settico dopo che i medici, seguendo la legge restrittiva sull'interruzione di gravidanza in vigore dall'inizio di quest'anno, si sono rifiutati di praticare l'aborto, nonostante il feto fosse malformato.

Secondo quanto denunciato dai familiari e dalle ong per i diritti delle donne, la donna avrebbe potuto salvarsi con un intervento tempestivo dei sanitari.

"I medici hanno atteso la morte del feto. Il feto è morto, la paziente è morta", aveva scritto su Twitter l'avvocata della famiglia, secondo cui si tratterebbe della prima deceduta come conseguenza della nuova normativa. Due medici coinvolti sono stati sospesi e la procura ha aperto un'inchiesta.

"Nessun'altra deve morire", è stato uno degli slogan dei dimostranti, che hanno anche osservato un minuto di silenzio in memoria di Izabella, come è stata identificata dai media locali la parrucchiera morta il mese scorso a Pszczyna, nel sud della Polonia, lasciando una figlia di nove anni e il marito.