Il Settimo Giorno
Settimanale - Domenica 31 Ottobre 2021 - Anno 1 · N. 9
esteri Lunedì
Media, colpo di Stato in Sudan, arrestato premier

E altri membri del governo, quasi oscurate le telecomunicazioni

Militari non meglio indentificati hanno assediato l'abitazione del primo ministro del Sudan Abdalla Hamdok, dichiarandolo agli arresti domiciliari. Lo riferisce Al Hadath TV, citata da al Jazeera.

Arrestati anche i ministri dell'Industria e dell'Informazione e un consigliere del premier.

"L'accesso alle telecomunicazioni è stato limitato" - fa sapere al Jazeera da Khartum - "quindi è molto difficile ottenere informazioni su cosa stia succedendo".

Secondo altre fonti ad aver preso il controllo sarebbero militari fedeli al generale Burhan, in un momento delicatissimo della transizione del Paese diviso in due fazioni dalla cacciata dell'ex presidente Omar al-Bashir. Solo ieri i gruppi pro democrazia avevano messo in guardia da un possibile colpo di mano dopo che le forze di sicurezza avevano disperso con i lacrimogeni una manifestazione di filomilitari che chiedeva lo scioglimento del governo di transizione. I manifestanti avevano bloccato per breve tempo le strade e i ponti principali di Khartum, isolando l'area centrale dai quartieri settentrionali.

tecnologia Martedì
Arrivano 'Facebook Papers', ignorati allarmi e segnalazioni

10.000 pagine rivelano i segreti del social, da vip a Etiopia

Facebook alle prese con la crisi maggiore da Cambridge Analytica.

I principali media americani - 17 in tutto - pubblicano i cosiddetti 'Facebook Paper' che svelano i segreti del social di Mark Zuckerberg.

I nuovi documenti, più di 10.000 pagine, offrono uno spaccato di quanto accade all'interno della società e il suo processo decisionale. Le rilevazioni includono gli allarmi ignorati dei dipendenti sui discorsi di odio e la disinformazioni, oltre alle loro richieste di impedire ai politici americani e alle celebrità di postare sul social tutto quello che volevano a dispetto del rispetto delle politiche. I documenti rivelano inoltre l'appello dei dipendenti a fermare i post che incitavano alla violenza in paesi a rischio come l'Etiopia, ma anche le segnalazioni già nel 2018 del traffico di esseri umani.

I documenti rivelano come i servizi di Facebook siano stati usati per diffondere l'odio religioso in India: le ricerche condotte all'interno del social hanno messo infatti in evidenza come il materiale anti-Islam sulla piattaforma è diffuso e come i contenuti che incitavano all'odio e alla violenza si erano particolarmente diffusi nel febbraio del 2020, in coincidenza con le tensioni scoppiate a Nuova Delhi durante le quali sono morte 53 persone.

Fra le rilevazioni anche quelle riportate dal Washington Post citando alcune fonti e riguardanti Zuckerberg direttamente. L'amministratore delegato si sarebbe infatti piegato alla richiesta del partito comunista del Vietnam di censurare i dissidenti anti-governativi, anche perché non farlo avrebbe comportato il rischio di essere cacciati dal paese.

salute Mercoledì
Al Gemelli impianto retina artificiale a 70enne non vedente

Prima volta in Italia. Gioiello hi-tech frutto 10 anni ricerche

Impiantata per la prima volta in Italia a un settantenne non vedente una retina artificiale di ultima generazione che, al risveglio dopo l'intervento, ha permesso all'uomo già di percepire, tramite speciali occhiali, la luce.

L'intervento, effettuato dal direttore della Uoc Oculistica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e Ordinario di Clinica Oculistica all'Università Cattolica campus di Roma, Stanislao Rizzo, è durato appena due ore.

La retina impiantata al paziente, affetto da una grave forma di retinite pigmentosa che ha causato la perdita della vista, si chiama NR600 ed è stata messa a punto dalla start up Nano Retina, che ha il suo quartier generale a Herzliya, la 'Silicon Valley' israeliana, nei pressi di Tel Aviv. Quello effettuato al Gemelli - riferisce lo stesso Policlinico in una nota - è il sesto impianto (il primo in Italia) nell'uomo del nuovo device, dopo quelli effettuati lo scorso anno in Israele e in Belgio (i pazienti operati finora hanno un'età dai 59 agli 81 anni). La retina artificiale NR600 è un gioiello high-tech, frutto di oltre un decennio di ricerche. L'impianto, grande come la punta di una matita (5 mm di diametro x 1 mm di spessore), viene posizionato da un super esperto in chirurgia retinica sopra la superficie della retina e gli elettrodi tridimensionali dei quali è composto, penetrano tra le cellule retiniche, andando a prendere il posto dei fotorecettori (le cellule specializzate che permettono di 'vedere'), attivando con i loro impulsi le cellule ganglionari che trasmettono l'informazione al cervello, facendola viaggiare lungo le vie ottiche. L'impianto di questo device ripristina una parte della funzionalità retinica, ma non restituisce la vista. "Immediatamente dopo l'impianto il paziente può tornare a 'vedere' la luce - si legge nella nota del Gemelli - ma in genere il programma di riabilitazione viene avviato dopo un paio di settimane dall'intervento". Il professor Rizzo è stato un pioniere negli impianti di retina artificiale: nel 2011 fu infatti il primo a impiegare l'Argus, la prima protesi retinica utilizzata in un paziente non vedente.

politica Giovedì
Il voto segreto affossa il ddl Zan. Renzi: 'Sono 40 i franchi tiratori'

Cei: 'Non combattere la discriminazione con l'intolleranza'

Salta l'esame degli articoli ed emendamenti del ddl Zan, per cui l'iter si blocca.

L'Aula del Senato ha infatti votato a favore della cosiddetta 'tagliola', chiesta da Lega e FdI.

A favore, 154 senatori, 131 i contrari e due astenuti. La votazione, avvenuta a scrutinio segreto, è stata accolta da un applauso. Il disegno di legge contro l'omotransfobia era stato approvato dalla Camera il 4 novembre 2020.

"La mia decisione, per quanto legittimo contestare, perché si tratta di interpretazione, ha delle solide fondamenta di carattere giuridico". La presidente Elisabetta Casellati motiva così nell'Aula del Senato la decisione di accogliere la richiesta di voto a scrutinio segreto sulla cosiddetta tagliola che prevede il non passaggio agli articoli al ddl Zan. "Io sono stata chiamata esclusivamente a giudicare sulla votazione segreta - spiega - che è una questione puramente giuridica, infatti ho citato il regolamento e i precedenti che mi hanno indotto alla concessione del voto a scrutinio segreto".

Ma sull'affossamento del testo contro l'omotransfobia scoppia la polemica politica con il segretario di Italia Viva Matteo Renzi che dà la colpa al Pd, nonostante nel suo gruppo di 16 persone ci fossero 4 assenti. "Per mesi ho chiesto di trovare un accordo per evitare di far fallire il ddl Zan. Hanno voluto lo scontro e queste sono le conseguenze. Chi polemizza sulle assenze dovrebbe fare i conti con i 40 franchi tiratori. La responsabilità di oggi è chiara: e dire che per Pd e Cinque Stelle stavolta era facile, più facile dei tempi di 'O Conte o morte'. Non importava conoscere la politica, bastava conoscere l'aritmetica", dice Renzi.

"Sconfitta l'arroganza di Letta e dei 5Stelle: hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il Ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

Forza Italia aveva fatto sapere che avrebbe votato a favore della cosiddetta 'tagliola', proposta da Lega e Fratelli d'Italia per votare direttamente il ddl Zan, senza l'esame di articoli ed emendamenti. "Lo faremo - ha detto il senatore forzista Andrea Cangini - perché è una pretesa eccessiva dire: 'Consegnami le armi e poi vediamo se dobbiamo fare un duello o un accordo'. Io dico: 'Te le consegno quando sarà chiaro che faremo un accordo'", riferendosi all'apertura del Pd per modifiche del testo. "La mia impressione è che Letta abbia finto di aprire una mediazione", ha aggiunto. Voto favorevole anche sull'eventuale richiesta di voto segreto sul provvedimento: "Il voto segreto ha un senso più che in altri casi, perché è davvero una questione di coscienza che è diventata iperpolitica", ha spiegato Cangini. E infine sul voto finale dei senatori azzurri, che si sono confrontati stamattina in una riunione del gruppo, Cangini ha detto: "Anche chi è più favorevole alla norma così com'è, non ha espresso criticità rispetto al voto perché è diventata una questione politica e credo che faticherà a esprimersi in dissenso".

"L'arroganza di Cinque stelle e Pd ha prodotto una sconfitta incredibile, non solo per il Parlamento, che ha perso l'occasione di far approvare una legge di civiltà, ma per le tante donne e uomini che aspettavano di essere finalmente tutelati da aggressioni e discriminazioni". Lo afferma Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva. "Oggi si è verificato quello che abbiamo paventato da mesi, così la cecità e l'ostinazione di pochi ha fatto affossare una legge necessaria al Paese". "Noi siamo quelli che hanno portato a casa la legge sulle unioni civili, loro hanno giocato sulla pelle di persone che meritavano una legge, non delle bandierine. Lo dico con amarezza perché fino alla fine ho sperato di sbagliare le previsioni, ma purtroppo e' andata come avevamo immaginato. Un vero dispiacere", conclude.

"È chiaro che il no del Pd e dei 5 Stelle al rinvio del voto segreto sul ddl Zan significava che le parole di Letta sulla ricerca di una mediazione erano solo l'ennesimo spot. La difesa dei diritti si fa approvando le leggi non nei salotti televisivi, in Parlamento dove ci si assume le responsabilità della sintesi, la fatica del compromesso, il rischio che qualcuno ti dica che si poteva ottenere di più. Senso del dovere che il Pd sembra aver perso per strada, impegnato com'è a rincorrere il Movimento 5 Stelle, quello che non votò nemmeno la legge sui unioni civili". Così il presidente di Italia Viva Rosato in un post su Facebook.

"Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l'Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un'altra parte. E presto si vedrà. #DdlZan". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.

"Pensano di aver fatto un dispetto al Pd, hanno fatto uno sfregio all'Italia. #ddlzan", scrive su Twitter il capo delegazione del Pd al governo Andrea Orlando, parlando della bocciatura della legge sull'omofobia.

"Sul ddl Zan registriamo un passaggio a vuoto su un percorso di civiltà e di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza per l'orientamento sessuale. Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari". Così in un post il Presidente del M5s Giuseppe Conte.

"I numeri della votazione con cui il Senato ha affossato il testo Zan contro l'omotransfobia sono inesorabili: la nostra classe politica è in larga maggioranza omofoba" afferma Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. "Il margine con cui la maggioranza del Senato si è espressa - aggiunge - va ben oltre i confini delle destre, dei finti liberali di Forza Italia o dei cinici arrampicatori di Italia Viva. Ci sono responsabilità anche all'interno delle forze politiche in cui militano i parlamentari primi firmatari del testo. Insomma: c'è una responsabilità diffusa della politica, che ne esce fotografata in maniera implacabile. Questo Parlamento non è stato all'altezza delle sfide di questo tempo, l'argine all'omotransfobia continuerà a porlo il Paese, le rete informali, le associazioni, tutte le persone di buona volontà. Non lo Stato, che ancora una volta si gira dall'altra parte. Ringraziamo coloro i quali si sono battuti, a tutti gli altri consegniamo la nostra vergogna", conclude

"Il voto del Senato offre un'ulteriore considerazione nel segno del concetto stesso di democrazia: una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l'obiettivo con l'intolleranza. Tra l'approvazione di una normativa ambigua e la possibilità di una riflessione diretta a un confronto franco, la Chiesa sarà sempre a fianco del dialogo e della costruzione di un diritto che garantisca ogni cittadino nell'obiettivo del rispetto reciproco", dice il presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti che aggiunge: "L'esito del voto al Senato sul ddl Zan conferma quanto sottolineato più volte: la necessità di un dialogo aperto e non pregiudiziale, in cui anche la voce dei cattolici italiani possa contribuire all'edificazione di una società più giusta e solidale".

cronaca Venerdì
G20, Biden vede Mattarella e Draghi. Prima lungo colloquio con il Papa

Il presidente degli Stati Uniti al pontefice: "Lei è il più grande combattente per la pace"

È duratopoco più di un'ora l'incontro tra Mario Draghi e Joe Biden a Palazzo Chigi.

Il colloquio "si è incentrato sull'eccellente cooperazione fra la presidenza italiana del G20 e gli Usa nella gestione delle più importanti sfide globali: la lotta alla pandemia, il contrasto ai cambiamenti climatici, il rilancio dell'economia, il rafforzamento del sistema multilaterale basato sulle regole".

Lo rende noto Palazzo Chigi.

Le first lady, Jill Biden e Serena Draghi, hanno avuto un incontro per un tè. Il picchetto d'onore dei Lancieri di Montebello, nel cortile del palazzo del governo, ha accolto gli ospiti con gli inni nazionali.

Il presidente americano ha quindi lasciato la sede del governo italiano per un bilaterale con Emmanuel Macron. Questo incontro vuole "prima di tutto portare elementi chiarificatori indispensabili sulla sovranità europea e sulla difesa europea di fronte alla sicurezza mondiale", ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in una dichiarazione con Joe Biden prima del loro faccia a faccia privato a Villa Bonaparte dopo il caso dei sottomarini.

Al Quirinale - Clima, pandemia e rapporti con l'Unione Europea: questi sono stati i temi centrali dell'incontro tra il presidente Usa Joe Biden e il capo dello Stato Mattarella. Il colloquio è durato circa 45 minuti. Biden ha riconosciuto "l'ottimo lavoro" fatto dall'Italia sui vaccini. E ha ricordato, si è appreso, che gli Stati Uniti condividono la necessità di vaccinare i Paesi più fragili senza distinguere tra Paesi alleati e no. Il presidente Mattarella aveva introdotto la questione delle vaccinazioni nel mondo, soprattutto riguardo alla necessità di garantirla ai Paesi più fragili. Biden ha ribadito a Mattarella come l'America sia "tornata" e che oggi, accanto all'Alleanza atlantica, perno fondamentale della politica Usa, ci siano per Washington i rapporti con la Ue. Mattarella, si è appreso, lo ha ringraziato per questa sua particolare sensibilità.

Biden in Vaticano - Il clima, il Covid e i migranti al centro dell'incontro tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden: "Nel corso dei cordiali colloqui ci si soffermati sul comune impegno nella protezione e nella cura del pianeta - informa la Santa Sede -, sulla situazione sanitaria e la lotta contro la pandemia di Covid-19, nonché sul tema dei rifugiati e dell'assistenza ai migranti. Non si è mancato di fare riferimento anche alla tutela dei diritti umani, incluso il diritto alla libertà religiosa e di coscienza".

"Grazie tante. E' bello tornare qui": sono le prime parole che il presidente degli Stati Uniti ha pronunciato entrando in Vaticano, nel Cortile di San Damaso, accolto dagli officiali prima dell'ingresso nel Palazzo apostolico dove ha successivamente incontrato Papa Francesco. Biden, scendendo dall'auto presidenziale, ha tolto la mascherina che indossava e, con grandi sorrisi, ha stretto la mano a tutti i presenti. Poi ad uno degli officiali che stava salutando la first lady, si è presentato scherzando: "Sono il marito di Jill". "Lei è il più grande combattente per la pace che abbia mai conosciuto", ha detto Joe Biden a papa Francesco. Il presidente ha donato al pontefice una moneta con il sigillo degli Usa su un lato e dall'altro quello del Delaware, lo stato di cui Beau Biden, il primogenito morto di cancro a 49 anni, era stato procuratore. "Mio figlio avrebbe voluto che lei avesse questa moneta", ha detto Biden e ha aggiunto scherzando: "La tradizione vuole che se al nostro prossimo incontro non l'avrà, dovrà pagare da bere". Francesco ha riso alla battuta del presidente.

L'incontro con il pontefice è stato molto lungo: un'ora e un quarto. L'incontro nella Biblioteca apostolica è cominciato alle 12.10 e la fine della conversazione privata è stata alle 13.25; poi i saluti e lo scambio dei doni fino alle 13.40. Successivamente Biden si è incontrato con il Segretario di Stato, il card. Pietro Parolin. Si è trattato dunque di una udienza più lunga degli standard, anche rispetto ai precedenti incontri con i Presidenti Usa: con Donald Trump fu di 30 minuti nel 2017 e con Barack Obama di 50 minuti nel 2014. Papa Francesco ha donato a Biden un'opera su ceramica intitolata "Il pellegrino", oltre ai documenti del pontificato, tra i quali il Messaggio per la pace e il Documento sulla fratellanza umana. Il Presidente Biden ha invece donato a Bergoglio una casula del 1930 tessuta a mano. La Casa Bianca ha assicurato contestualmente che una donazione di abiti invernali verrà fatta alle organizzazioni di carità, a nome di Papa Francesco, per ringraziarlo di questo incontro, in occasione della Giornata mondiale dei poveri, il 14 novembre.

cultura Sabato
Brunello Cucinelli:"una biblioteca universale, cosi a Solomeo nascera la nuova Alessandria"

Villa del '700 ospiterà 500mila libri, Draghi invitato a inaugurarla

Galeotto fu 'La critica della ragion pura' di Kant, che due liceali studiavano nel bar perugino che frequentava un allora diciassettenne Brunello Cucinelli.

Nacque lì quell'amore per il sapere che oggi ha portato il re del cashmere ad annunciare un nuovo progetto per la sua Solomeo: una biblioteca universale, sul modello di quella di Alessandria, che andrà a fare buona compagnia al teatro, al bosco della spiritualità, al monumento alla dignità dell'uomo che sorgono nel borgo umbro da lui restaurato.

Il progetto - ha raccontato oggi Cucinelli al teatro Strehler di Milano, affiancato dall'architetto e amico Massimo de Vico Fallani - è nato durante la pandemia, quando si è chiesto "cosa si può fare ancora per l'umanità? cosa donare a chi verrà dopo di noi?". La mente è corsa ad Adriano, per il quale "fondare biblioteche è come costruire granai pubblici", e poi a Tolomeo, generale di Alessandro Magno, che volle edificare la biblioteca di Alessandria. "Siamo andati a camminare nel borgo, tra busti e targhe, tra la scuola di arte e mestieri e il teatro e da queste cose - ha ricordato Cucinelli - veniva una voce che diceva 'non è finita qui, dovete continuare' e la biblioteca ci è sembrata il modo ideale per farlo". L'imprenditore ha acquistato una villa del Settecento nel borgo, i cui 2000 metri quadri ospiteranno, a pieno regime, da 400 a 500mila libri. Del progetto della biblioteca, che aprirà nel 2024, con i primi 30-35mila volumi, che un team sta selezionando in tutto il mondo, il re del cashmere ha già parlato con il premier Mario Draghi: "Mi ha detto 'che bella idea che ha avuto'. E allora io gli ho chiesto - ha raccontato - di venire a inaugurarla e lui mi ha risposto 'vengo vengo'".

La biblioteca custodirà libri, rari e antichi ma non solo, di 5 discipline: filosofia, architettura, letteratura, poesia e artigianato. "Vorremmo che arrivassero testi da tutto il mondo e in tutte le lingue e se ci fosse un testo non tradotto - ha spiegato - vorremmo farlo per donarlo a chi verrà dopo".

"Noi progettiamo a 1000 anni" ha sottolineato Cucinelli, perché "bisogna sostituire la paura con la speranza, nessuna generazione tranne la nostra ha trasmesso paura alla successiva". Lui, alle figlie Carolina e Camilla, ha regalato 1000 libri a testa come dono di nozze, e tanti ne ha già predisposti per i suoi nipoti. La maggiore, Vittoria, 11 anni, è voluta essere a Milano oggi, insieme al presidente della regione Umbria Donatella Tesei e al cardinale di Perugia Gualtiero Bassetti, per la presentazione di questo progetto che - ha spiegato Cucinelli - anche se è sostenuto dalla Fondazione, non sarebbe potuto nascere senza la quotazione in Borsa.

Un'operazione che, più di 10 anni fa, gli era stata suggerita dall'imprenditore Gianluca Vacchi: "lo conoscete per i balletti, ma io - ha spiegato Cucinelli presentandolo alla platea di giornalisti internazionali - ho preso lui al posto di un advisor". Ed è stato Vacchi a sottolineare la grande modernità di questa nuova operazione, spiegando che il libro è ancora centrale nella formazione umana anche secondo un'indagine del Washington Post, per la quale il 25% dei nativi digitali preferisce pagare per avere un testo cartaceo piuttosto che leggere lo stesso libro gratis online.

Dell'investimento economico per la biblioteca Cucinelli non ha voluto parlare, limitandosi a dire che quello iniziale è stato "sufficientemente oneroso" e sottolineando che bisogna "tornare a investire nei grandi ideali", quelli incarnati nei libri, di cui saranno proposti solo originali, ma in edizioni attuali, con nuove introduzioni.

ambiente Domenica
G20 a Roma, impegni vaghi sul clima nella bozza. Fonti di Palazzo Chigi: "Versioni preliminari. Si lavorerà tutta la notte"

'Confermato il target di 1,5 gradi ma sparisce il termine 2050'

Il G20 confermerà l'intenzione di limitare il global warming a 1,5 gradi ma eviterà di indicare impegni stringenti.

E' quanto trapela da una bozza del comunicato finale riportata da Reuters sul sito e confermata da fonti Ue.

"Rimaniamo impegnati nell'obiettivo di mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5" con "azioni significative ed efficaci" dei Paesi. Non si menziona però, come nella bozza precedente, la necessità di "azioni immediate" e non c'è un riferimento all'obiettivo di emissioni zero entro il 2050 salvo un generico "entro la metà del secolo". Ma fonti di palazzo Chigi precisano: "Le bozze finora trapelate sono versioni preliminari: gli sherpa sono al lavoro e continueranno per tutta la notte la loro sessione".

Intanto si svolge al Quirinale la cena con i leader. Il presidente Sergio Mattarella sta accogliendo gli ospiti che arrivano al Quirinale. Accanto al capo dello Stato, la figlia Laura, il premier Draghi e la moglie Serena. Tra i primi ad arrivare il premier britannico Boris Johnson.