Il Settimo Giorno
Settimanale - Domenica 24 Ottobre 2021 - Anno 1 · N. 8
cronaca Lunedì
Green pass: manifestanti al porto di Trieste sgombero tra cariche e idranti

Green pass: cominciato sgombero a Porto Trieste

È cominciato lo sgombero dei manifestanti nel primo lunedì dopo l'introduzione del Green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro. I lavoratori stazionano davanti al Varco 4 di Trieste.

Alcuni mezzi della polizia sono giunti al presidio davanti al Varco 4 dall'interno del Porto. I manifestanti li attendevano seduti dall'altro lato del Varco lungo la strada seduti a terra intonando "La gente come noi non molla mai" e "Libertà". I poliziotti sono scesi dai mezzi in tenuta antisommossa, un funzionario li ha più volte invitati a disperdersi "in nome della legge" poi sono stati azionati gli idranti.

Nello spiazzo antistante ci sono alcune centinaia di persone che stazionano. La polizia invece in prossimità del Varco ha costituito una sorta di barriera tra uomini e mezzi e conta di avanzare lentamente spingendo lavoratori e No Green pass lontano dal Varco stesso. I manifestanti - tra portuali con le tute gialle e No Green pass - si sono alzati in piedi gridando 'libertà' e chiedendo alle forze dell'ordine di arretrare. E ancora: 'abbiamo tutti famiglia', 'vogliamo il diritto a lavorare'. Tra i portuali c'è anche Stefano Puzzer, leader della protesta. Uno dei lavoratori ha accusato un leggero malore durante le prime fasi concitate dello sgombero ed è stato allontanato dalla folla dai colleghi. Un'ambulanza è giunta poco dopo per soccorrerlo I manifestanti quando gli idranti sono stati chiusi, si sono seduti nuovamente tenendosi per mano o abbracciandosi, mentre i mezzi della polizia hanno avanzato lentamente per poi fermarsi.

La polizia ha nuovamente azionato gli idranti nel tentativo di scoraggiare i manifestanti dal resistere e opporre resistenza. Gli agenti e i mezzi avanzano lentamente e guadagnano metro su metro. Poco prima di lanciare nuovamente acqua, i poliziotti hanno tentato vanamente di alzare da terra i portuali che si tenevano per mano. Un secondo lavoratore ha accusato un lieve malore, la barriera di agenti allora si è aperta per farlo passare ed entrare nel porto per essere soccorso. Intanto, sono giunte altre persone nel piazzale - soprattutto a sostegno dei manifestanti - dove ora si trova un migliaio di persone.

I lavoratori portuali, riconoscibili per le tute gialle, hanno costituito un cordone tra la polizia e i No Green pass per evitare appunto contatti tra le forze dell'ordine e i manifestanti e garantire dunque anche l'incolumità di tutti. La polizia continua progressivamente ad avanzare e gli altri ad arretrare senza però prove di forza da alcuna delle due parti.

Nell'avanzare, il blocco della polizia ha superato il gruppo di portuali che sedeva a terra - tra i quali c'era anche Stefano Puzzer - di fatto isolandolo dal resto dei manifestanti nel momento in cui gli agenti hanno continuato ad avanzare. I poliziotti, avanzando anche con piccole cariche e con intervallato uso di idranti, hanno guadagnato un centinaio di metri e continuano a costringere i manifestanti ad arretrare.

A Bologna, sul fronte dei trasporti tutto procede con regolarità. Al momento, per quanto riguarda la Stazione centrale, per oggi sono previsti tutti i treni regionali di Trenitalia e anche quelli di Tper, l'azienda di trasporto pubblico. Inizio di mattinata senza criticità anche per gli autobus in servizio nel territorio della Città metropolitana di Bologna.

Nessun presidio stamane, all'apertura del primo turno, ma lo sciopero contro il Green pass continua nello stabilimento della San Benedetto di Scorzè, a Venezia. Lo rende noto un rappresentante della usb, sigla che copre circa 85% degli operai. Mercoledì e venerdì sono annunciati nuovi presidi fuori dai cancelli dalle 10 alle 14. E' presumibile che ad astenersi dal lavoro saranno gli stessi dipendenti di venerdì, anche non si può escludere che qualcuno abbia nel frattempo fatto il tampone per entrare. "E' presto per dirlo - conferma la fonte sindacale - bisogna attendere quello che accadrà nell'arco della giornata".

La decisione di liberare alcuni dei varchi d'accesso al porto di Genova per far defluire il traffico dei mezzi pesanti ed evitare il blocco della circolazione in città è frutto di un serrato dialogo tra la polizia e lo zoccolo duro della protesta No Green pass. Il compromesso consente di tenere vivo il presidio principale a varco Etiopia, a Sampierdarena davanti al quale il 15 ottobre un lungo blocco stradale ha paralizzato la strada. A varco Albertazzi i tir che trasportano merci deperibili, i mezzi passeggeri e quelli di servizio come i camion della spazzatura, vengono fatti passare. Ai presidi anon ci sono solo i lavoratori del porto di Genova ma anche lavoratori di altre categorie e i manifestanti arrivati da altre città. Presenti gruppi di anarchici e alcuni esponenti nel comitato Libera Piazza - no green pass. Gli altri varchi portuali (San Benigno e terminalPsa e Messina) e la viabilità interna al porto sono liberi.

Un sit-in di portuali in solidarietà ai colleghi Trieste si è radunato dalle 7 circa al porto di Ravenna. Secondo quanto appreso, si tratterebbe di qualche decina di persone e il presidio si sarebbe già sciolto, senza alcun impatto sull'operatività del porto. L'appello a partecipare era partito ieri da chat su Telegram e chiamava a raccolta non solo portuali ma anche lavoratori di "Enichem, Eni-Versalis, Marcegaglia, Unieuro, Polynt, Her, Dock cereali porto, Vigili del fuoco Ra, Teorema e Cooo e del comitato di libera scelta Ravenna". L'azione, si leggeva nella nota, ha l'obiettivo di dare un "contributo territoriale" a un'iniziativa nazionale "che vede nei porti i punti di aggregazione, ma che raccoglie il malessere di tutte le categorie di lavoratori, dai sanitari agli insegnanti passando per ogni attività privata, stanchi di ricatti e imposizioni".

Primo lunedì mattina nei luoghi di lavoro con l'obbligo del Green Pass anche per Perugia e provincia dove la tenuta del sistema sembra confermarsi. A quanto pare, quindi, non si registrano particolari difficoltà. Nessuna segnalazione è arrivata di prima mattina con ingressi che si sono svolti con regolarità. "Tutto tranquillo" commentano da Confindustria, relativamente alle aziende e imprese e vista anche l'autonomia nell'organizzare i controlli. Pure nei luoghi istituzionali, fanno sapere in particolare dalla Regione Umbria, un inizio di giornata e di settimana ordinato, dopo che venerdì mattina si erano verificate code agli ingressi degli uffici del Broletto e anche qualche difficoltà, per adeguarsi con i dispositivi di controllo, nella sede di Palazzo Donini.

Nessuna particolare criticità è stata segnalata finora dall'Ente Autonomo Volturno in merito alle linee vesuviane e flegree gestite dall'azienda di trasporto in Campania. In particolare il servizio della Circumvesuviana non ha fatto registrare finora disservizi come quelli che la settimana scorsa hanno inciso notevolmente sulla programmazione dei treni, comunque non dipendenti dalla introduzione della certificazione obbligatoria. Trasporto pubblico regolare a Napoli. Dall'inizio del servizio non si registrano inconvenienti o disagi sulla tratta della linea 1 della metropolitana né per quanto riguarda le funicolari. Per quanto riguarda il servizio su gomma c'è qualche ritardo su alcune linee a causa di personale che risulta in malattia.

Ancora code nella prima mattinata di oggi ai varchi di ingresso dell'ex Ilva di Taranto per i controlli sui green pass, anche se meno lunghe rispetto a quanto accaduto nel primo giorno di entrata in vigore dell'obbligo della certificazione sui luoghi di lavoro. Nel frattempo aumenta il numero di vaccinati sia tra i dipendenti diretti che tra gli operai delle ditte terze (sotto il migliaio i non immunizzati in entrambi i casi, senza contare però i 400 lavoratori "sociali" in cassa integrazione per impianti fermi da tempo, che non hanno ancora comunicato la loro situazione).

Traffico regolare anche stamani nel porto di Livorno: dalla mezzanotte alle nove di stamattina sono state una decina le navi in ingresso e in uscita tra traghetti, cargo e portacontenitori, spiegano dall'Avvisatore Marittimo di Livorno da dove al momento non si segnala alcun problema legato alle proteste per l'obbligo del Green pass per i lavoratori.

A Roma anche questa mattina le aziende che erogano i servizi di trasporto pubblico e igiene urbana, l'Atac e l'Ama, non riscontrano criticità particolari legate al Green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro. In mattinata si è registrato un problema tecnico alla stazione Re di Roma della metro A.

Sono 20 i portuali rifiutati stamattina ai tornelli d'ingresso del porto di Gioia Tauro perché non in possesso del certificato o dell'esito negativo del tampone. Anche per quanto riguarda gli autisti dei tir in entrata non si registrano difficoltà, al momento un solo conducente è stato respinto perché privo sia della carta verde che che del tampone. Dati minimi anche rispetto a venerdì quando, in corrispondenza con l'introduzione dell'obbligo, nei primi turni di lavoro dello scalo vennero rimandati indietro in 60 circa. Da domani, secondo quanto si è potuto, apprendere dovrebbe partire il servizio messo a disposizione dal terminalista Mct per l'effettuazione del tampone gratuito che sarà attivo per i prossimi 15 giorni. L'attività di transhipment all'interno del porto va avanti regolarmente e senza alcun problema. Non ci sono attese e non si registrano file nemmeno al gate utilizzato degli autotraportatori.

esteri Martedì
Riunione d'urgenza del Consiglio sicurezza Onu su Corea del Nord

Vertice di oggi chiesto da Uk e Usa, ma Cina e Russa frenano

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà oggi pomeriggio una riunione d'urgenza a porte chiuse sulla Corea del Nord, che ha affermato di aver lanciato ieri un missile balistico da un sottomarino aumentando drasticamente le sue capacità militari. Lo riportano fonti diplomatiche, aggiungendo che il vertice è stato richiesta da Regno Unito e Stati Uniti.

La Francia ha successivamente aderito alla richiesta di Londra e Washington per un incontro di emergenza.

Ieri l'ambasciatore cinese all'Onu, Zhang Jun, il cui Paese si è mostrato spesso negli ultimi anni a sostegno di Pyongyang, si è rifiutato di rispondere ai giornalisti che lo interrogavano sul lancio della Corea del Nord. Il viceambasciatore russo all'Onu, Dmitry Polyanskiy, aveva da parte sua messo in guardia contro ogni precipitazione: "Dobbiamo trovare maggiori informazioni" su questo lancio, perché le interpretazioni degli eventi nel Nord sono "sempre state contrastanti", ha detto.

Pyongyang ha confermato oggi di aver lanciato un missile balistico da un sottomarino che, se l'informazione fosse confermata, consentirebbe al Paese nucleare di avere una seconda capacità di attacco oltre a quella da terra.

esteri Mercoledì
Spagna, 10 anni dallo stop alla lotta armata dell'Eta

I separatisti baschi riconoscono il dolore per le vittime, dibattito aperto

Il 20 ottobre 2011 l'organizzazione terroristica basca Eta annunciò la fine della sua attività armata, dopo circa 50 anni di violenze che hanno provocato la morte di oltre 850 persone in Spagna. Un momento ricordato nel Paese iberico, a dieci anni di distanza, come occasione di riflessione collettiva sulle ferite ancora aperte e sul processo di riconciliazione sociale e politico sia nei Paesi Baschi sia su scala nazionale.

Alla vigilia di questa ricorrenza simbolica, il dibattito politico e mediatico è incentrato sulla svolta della cosiddetta sinistra 'abertzale', ovvero l'area dei partiti considerati braccio politico del movimento separatista radicale basco: lo storico leader ed ex membro dell'Eta Arnaldo Otegi ha infatti detto ieri che "il dolore delle vittime non ci sarebbe mai dovuto esser stato" e che lui e il suo partito si sentono "sinceramente dispiaciuti" di quanto avvenuto in passato. Si tratta del primo gesto di questo tipo nei confronti delle vittime da parte del massimo esponente dell'indipendentismo basco radicale.

Le sue parole sono state accolte come un segnale importante da parte di esponenti della sinistra spagnola e da diversi familiari di vittime del gruppo terroristico. Altre persone colpite direttamente dalla violenza dell'Eta e i partiti della destra, invece, ridimensionano il valore simbolico delle affermazioni di Otegi e le considerano insufficienti.

salute Giovedì
Oms, dare vaccini a Paesi più poveri o la pandemia ci sarà anche nel 2022

Bruce Aylward: "Non siamo sulla buona strada"

La pandemia di Covid "si trascinerà anche nel 2022" perché i Paesi più poveri non ricevono i vaccini di cui hanno bisogno. Lo ha detto Bruce Aylward, uno dei ricercatori di punta dell'Oms, ribadendo l'appello a donare le dosi a chi ne ha bisogno.

In Africa ad esempio è stato vaccinato meno del 5% della popolazione contro il 40% nella maggior parte degli altri continenti.

"Posso dirvi che non siamo sulla buona strada", ha detto il dottor Aylward secondo quanto riportato dalla Bbc. "Dobbiamo accelerare altrimenti questa pandemia andrà avanti per un anno in più del necessario".

esteri Venerdì
Biden: gli Usa difenderanno Taiwan dalla Cina

"Abbiamo sacro impegno per la tutela degli alleati della Nato"

Gli Stati Uniti difenderanno Taiwan da un eventuale aggressione della Cina. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden, nel corso di un dibattito trasmesso sulla Cnn.

"Abbiamo un impegno su questo", ha affermato Biden a proposito della difesa di Taipei dalle eventuali aggressioni di Pechino. "Gli Usa - ha proseguito - hanno preso un sacro impegno per quel che riguarda la difesa degli alleati della Nato in Canada e in Europa e vale lo stesso per il Giappone, per la Corea del Sud e per Taiwan".

cultura Sabato
Torna la Rome Art Week, con un occhio all'internazionalità

Da 25/10, 500 partecipanti e 376 eventi diffusi per la città

Un calendario da 376 eventi tra esposizioni, incontri e open studio sparsi in tutti e 35 quartieri di Roma. Oltre 500 partecipazioni, con 142 gallerie e istituzioni, 339 artisti e 58 curatori. Sono i numeri con cui torna Raw - Rome Art Week, sesta edizione della settimana romana dedicata all'arte contemporanea, che dal 25 al 30 ottobre letteralmente "invaderà" la città di mostre, performance, talk, visite guidate gratuite, eventi e appuntamenti virtuali. "All'inizio - racconta l'ideatore e organizzatore Massimiliano Padovan Di Benedetto - poteva sembrare assurda l'idea di creare una rete in una città che ha sempre rifiutato l'idea di legarsi al contemporaneo, ferma com'era sul passato, sull'archeologia e San Pietro. Raw nasce per amore dell'arte, ma anche nella convinzione che l'arte possa aiutare la città e il suo turismo. Fino a qualche sindaco fa si poteva parlare del futuro culturale di questa città. Ora si parla solo di cinghiali e spazzatura. Raw è un evento diffuso e 'orizzontale', un momento trasversale per crescere massa critica, per dare una possibilità agli emergenti prima dei 60 anni e per costruire una rete tra tutti gli operatori del settore e il pubblico".

Anche quest'anno protagonisti saranno musei, gallerie, spazi espositivi, curatori, artisti, associazioni, fondazioni e tutti gli stakeholders dell'arte contemporanea romana. "Quelli che generalmente scappano gli uni dagli altri, aprono quanto più lontano gli uni dagli altri. Salvo poi aver bisogno di rimettersi insieme alle fiere - prosegue - A Raw può partecipare gratuitamente chiunque, basta dimostri di essere un artista o una realtà che lavora su Roma. Il paradosso - aggiunge - è che Roma è la città dove si produce più arte contemporanea in Italia, che viene venduta però a Milano, acquistata da compratori romani. Noi siamo stati i primi, poi sono nate altre esperienze e ne siamo felici: facciamo scuola". Tra le novità di quest'anno, la grande apertura a diverse realtà internazionali, tra gallerie, istituzioni e fondazioni, come l'Academia Belgica, la Casa Argentina, il Forum Austriaco di Cultura, la Real Academia de España, la Temple University Rome, l'AAIE Contemporary Art Center, la Galleria Bulgaria, l'IILA - Istituto Italo Latino Americano; e l'arrivo di artisti stranieri provenienti da 22 paesi. Ancora grande spazio, invece, alla figura chiave del curatore e confermata la collaborazione con il Miami New Media Festival, quest'anno sul tema "New Media Art e la pandemia". Tra le mostre nel calendario curato dal direttore artistico Massimo Scaringella, Souvenirs of Time, di CY Twombly alla Gagosian; la collettiva "El bordo de las voces alla Casa Argentina; "Chi ha paura del rosa" in cui Ria Lussi esprime il suo punto di vista sulla parità di genere alla Maja Arte Contemporanea. E poi ancora, gli open studio di Simone Bertugno e Paolo Garau; l'apertura del nuovo Project Space Rome contemporary art; visite guidate; l'evento Giosetta Fioroni. Lo spazio della memoria. La mostra raccontata dalla curatrice; e la lunga Gallery Night del 29 ottobre. Ma Rome Art Week offre una vetrina accesa 356 giorni su 365 a tutti i partecipanti con un portale (romeartweek.com) attivo tutto l'anno in cui ogni artista, curatore e struttura può continuare a promuovere il proprio lavoro.

economia Domenica
Governo, braccio di ferro su pensioni e tasse

Lega in pressing. Cgil, quota 102/104 inutile, solo 10mila uscite

Otto miliardi al taglio delle tasse e un intervento sulle pensioni che traghetti l'uscita da Quota 100, evitando però la creazione di nuovi "scaloni" pensionistici.

Ecco i punti fermi del governo, mentre si finisce di scrivere la legge di bilancio.

In concreto, vuol dire che non sarà accolta la richiesta - della Lega, ma non solo - di aumentare i fondi per il taglio del cuneo fiscale. E chi in queste ore lavora alla manovra tende a escludere anche si possa adottare la proposta di Matteo Salvini di applicare per due anni Quota 102, la possibilità di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi: il terzo anno, viene spiegato, per gli esclusi scatterebbe un effetto "scalone", che è proprio quello che si vuole scongiurare.

A complicare il lavoro del governo arriva anche la grana Mps, perché la trattativa con Unicredit è appesa a un filo. Le fonti ufficiali tacciono, ma secondo alcune fonti governative se l'operazione dovesse saltare potrebbe essere necessario prendere tempo e provare ad ottenere da Bce e Ue una proroga, ad esempio di sei mesi, per la cessione, consapevoli altrimenti della necessità di una ricapitalizzazione da 4 o 5 miliardi per tenere in piedi la banca. Sullo spinoso tema Mps, che ha tenuto banco in campagna elettorale, sia il M5s che alcuni deputati della Lega esultano per il possibile stop alla trattativa: "Ora si proroghino i negoziati", chiedono i pentastellati. Salvini, che aveva sollevato dubbi sull'operazione con Unicredit, per ora tace e concentra le sue attenzioni sulla legge di bilancio: teme di non veder accolte le sue richieste sulle pensioni e gioca al rilancio. "Chiederemo al governo che gli 8 miliardi di taglio di tasse diventino anche di più", dichiara.

"Non si può intervenire a gamba tesa", lamenta, di fronte alla sonora bocciatura di Quota 102 che arriva dai sindacati. Poi fa sapere di aver scritto un sms a Draghi, dal bunker di Palermo dove si svolge il processo per Open Arms, per ottenere rassicurazioni sulle pensioni. L'attivismo di Salvini dà la misura della tensione con cui i partiti si preparano alla settimana decisiva per la legge di bilancio. Al ministero dell'Economia e a Palazzo Chigi il lavoro tecnico procede su tutti i nodi aperti. Un incontro con i sindacati e una cabina di regia dovrebbero tenersi a inizio settimana.

Ad ora l'obiettivo sarebbe poi portare la manovra in Consiglio dei ministri martedì, ma non sono affatto esclusi slittamenti a mercoledì o giovedì, in una settimana che per il premier Mario Draghi è densa di impegni, include una visita istituzionale a Bari e probabilmente una cabina di regia sul Recovery plan, sul tema infrastrutture, e culmina con il G20 di Roma. Sulle pensioni starà a Draghi e Franco trovare una mediazione, ma ad ora l'ipotesi su cui si lavora (anche con un possibile aumento di fondi fino a un miliardo) sarebbe quella di un'uscita graduale da Quota 100 con Quota 102 nel 2022, Quota 103 nel 2023 e Quota 104 nel 2024. In più si dovrebbe intervenire a sostegno di donne e lavori gravosi, come chiede il centrosinistra. Mentre la Lega propone anche di estendere il contratto di espansione alle aziende tra 50 e 100 dipendenti e di introdurre uno scivolo di un anno per la pensione dei lavoratori delle aziende sotto i 15 dipendenti.

In queste ore si stanno valutando i costi di ciascun intervento, incluso quello - che sarebbe molto alto - per estendere il Superbonus e reintrodurre il bonus facciate (non più al 90% ma al 70%), come chiede il Pd. Sembra destinato a non essere rinnovato il cashback di Conte, ma il leader M5s annuncia battaglia e poiché la misura è già finanziata per il primo semestre 2022, non è escluso che venga confermata solo per quei sei mesi. Infine, c'è il grande tema del taglio delle tasse, perché Draghi e Franco sarebbero dell'idea di destinare gran parte degli 8 miliardi a disposizione per tagliare il cuneo ai lavoratori (con i contributi o ampliando il bonus Irpef), mentre il centrodestra e gli industriali insistono per agire anche lato imprese e tagliare - se non abolire - l'Irap. Se non si troverà una quadra, è probabile che la scelta venga rinviata all'iter di conversione della manovra: il governo potrebbe presentare un emendamento, dopo aver chiuso un ampio confronto.